In questo cammino europeo, calcistico, incappare nella Spagna è un’ottima scusa per parlare e soprattutto far ascoltare uno dei grandi maestri dello strumento più popolare del’900: la chitarra.
Il grande merito di Andrés Segovia (1893 – 1987) è stato quello di imporre nell’immaginario e nel repertorio classico e accademico uno strumento che non aveva avuto molta fortuna fino ad allora. Forse perchè tacciato di popolarità o perchè appunto non aveva un grande repertorio a disposizione, fu proprio grazie a Segovia che molti autori cominciarono a comporre per chitarra, fu sempre grazie a lui che si migliorò la tecnica per costruirle e suonarle e sempre grazie lui si incominciò un importante lavoro di trascrizione di partiture per liuto, violoncello da Bach a Scarlatti e di recupero di partiture, soprattutto di grandi compositori italiani dell’800: Giuliani, Carulli, Carcassi, Legnani, Paganini.
“La chitarra ha dentro tutta l’orchestra!”
A. Segovia
Non abbiamo molto da aggiungere a quanto è stato scritto e detto su una figura rimasta mitica e leggendaria, anche per il lavoro di insegnamento e trasmissione del proprio sapere.
È tipico per chi inizia a suonare, l’apostrofe di chi, vedendoti impacciato sui primi rudimenti e diteggiature, lancia al vento un bel “Uè Segovia!”, a monito, invito, incitamento, perculazione. Come segno dei tempi, quelli in cui la chitarra è diventata popolare e classica insieme, nella migliore accezione possibile.
Un bel film di Christopher Nupen.