Astrologia, gatti e vita milanese: a tu per tu con Laila Al Habash
Astrologia, gatti e vita milanese: a tu per tu con Laila Al Habash
Qualche giorno fa ho avuto il piacere di conoscere Laila Al Habash, cantautrice dalle mille sfumature, tutte rigorosamente glitterate. Abbiamo rispolverato Skype e abbiamo fatto quattro chiacchiere virtuali.
Laila è freschissima di Milano, essendosi trasferita solo pochi mesi fa. “Con il mio fiuto da segugio forse ho scelto il momento storico meno adatto per trasferirmi”. Tranquilla Laila, sei in buona compagnia.
Ci racconta della sua vita a Roma, o meglio, nella periferia di Roma -e specifica che questo dettaglio “potrebbe già bastare come giustificazione per il trasferimento”-.
Tra la conquista della laurea in Economia e i frequenti viaggi a Milano (la musica chiama NdR), aveva ormai terminato le ragioni per stare a casa, decisa a voler cambiare aria e curiosa di vedere come se la sarebbe cavata da sola.
Ciao Laila, cosa puoi dirci di questo trasloco e di questa vita milanese?
Ciao! Mi ha colpita il fatto di sentirmi molto meno sola adesso, che sono totalmente senza nessuno e con delle coinquiline che non conoscevo, piuttosto che prima che vivevo con la mia famiglia ed ero circondata dagli amici di sempre. È come se avessi capito di essere una compagnia più che sufficiente per me stessa e di riuscire a stare bene anche da sola. E poi ho realizzato che sono uguale a mia madre, e non l’avrei mai detto (ride).
Ma facciamo un passo indietro. C’è un argomento fondamentale da trattare, nonché una tua grande passione: l’astrologia. Io sono Gemelli e quindi non so quale delle mie personalità vedrai durante questa intervista. Tu che sei Sagittario, cosa mi puoi dire del mio segno?
Astrologicamente il segno dei Gemelli è l’opposto del Sagittario, ma essendo entrambi segni mobili non vuol dire che non vadano d’accordo, anzi. Il Sagittario è appassionato, molto proiettato su tutto ciò che è astratto, è ideologico. Il Gemelli invece è focalizzato sulle cose pratiche. È un segno incredibile e molto comune tra gli artisti. Non a caso Raffaella Carrà è Gemelli (per chi non lo sapesse è la musa ispiratrice di Laila NdR). Kanye è Gemelli. Pensa che il 70% dei rapper è Gemelli. Sono tantissimi.
Questa cosa dell’astrologia mi ha sempre incuriosita e affascinata, nonostante le mie conoscenze si limitino all’oroscopo di Paolo Fox. Nella vita e nelle scelte di tutti i giorni, come ti influenza questo mondo?
L’astrologia è una fissa che ho da sempre. Mi ricordo un giorno a 6/7 anni in cui ero sul divano e mia madre stava lavando i piatti e io le ho detto: “Mamma ma io che segno sono?” da lì è nato tutto. Il Sagittario è un segno molto proiettato sul futuro, su quello che c’è dopo, e infatti l’astrologia è un po’ uno spoiler di quello che accadrà nella tua vita (ovviamente da prendere con le pinze, sono la prima a dire “ragazzi slow down”).
Voglio sempre sapere di che segno sono tutti e fare le carte natali, perché è come se io potessi avere un’altra lettura del tuo carattere in senso astrologico, che io so interpretare. Anche se poi la parte più importante per me è conoscere le persone per i loro valori, per la loro educazione.
Non sono una grande appassionata di oroscopi, nonostante al liceo io abbia attraversato un periodo hardcore in cui controllavo 6 oroscopi al giorno. Ero matta.
La cosa interessante è vedere i transiti a lungo termine, ad esempio quando c’è mercurio retrogrado, quando ci sono dei pianeti opposti, e così via. Ok, questo mese c’è mercurio retrogrado. Cosa mi è successo? Ho fatto il botto con la macchina? Mi sono scordata il pin del bancomat? È uno strumento di verifica più che di previsione, ma rimane comunque un divertimento.
L’astrologia è un elemento che da anni esce nelle canzoni che scrivo e che non sono ancora uscite. Presto pubblicherò dei brani in cui l’astrologia sarà la protagonista della festa.
Attraverso le canzoni ho capito anche i difetti di questa passione, perché nei miei brani faccio una sorta di confessione, guardo i miei peccati. Come se facessi un discorso tra me e me, ma almeno riesco ad essere sincera. Poi si sa che le tre chiavi sono chiedere scusa, perdonare e ammettere; e io lo ammetto (ride).
È da poco uscito il tuo ultimo brano Rosè, nato dalla collaborazione con Tatum Rush. L’atmosfera mi ricorda quella di Twin Peaks.
Twin Peaks, ma come se fosse fatto da Godard (Jean-Luc Godard NdR), con un tocco europeo. Un mood quasi kitch, un video girato in pellicola e con riferimenti cinematografici: non era detto che arrivasse a tutti. Ho scelto di fare questo progetto perché non sono ossessionata dalla coerenza in termini musicali, ma voglio farmi conoscere in maniera sincera dal pubblico in tutte le mie sfaccettature. Scegliere una sola strada sarebbe come limitarmi. So i dischi sconosciuti di Ornella Vanoni a memoria, però conosco anche molto bene Kendrick Lamar e quando vado a correre ascolto solo rap hardcore. Se mi guardo un film magari sarà un film di Ettore Scola. Laila è tantissime cose diverse. Penso che la chiave per fare buona musica sia conoscersi sempre di più, ma tanti artisti sono ancorati al pubblico, alle aspettative, che ci sta, però allo stesso tempo è un blocco. Oggi la penso così, ma magari se facciamo questa intervista tra dieci anni non ti dico le stesse cose e potrei contraddirmi (ride).
Com’è il tuo rapporto con i social media? Su Instagram risulti simpaticissima e mi sembri sempre molto trasparente.
Tante persone mi dicono che non ho schermi sui social e ultimamente ci sto riflettendo, è un po’ il mio punto di forza ma anche la mia debolezza. Forse una cosa che non sono riuscita a far trasparire bene è un aspetto che ha coinvolto gli ultimi anni della mia vita, e riguarda i miei problemi di ansia. Ho evitato di espormi su questo argomento per protezione personale, ma invece l’ho fatto molto con le canzoni che usciranno a breve. Per fortuna è un argomento di cui si parla tanto ultimamente. Io sto molto meglio, ma ho passato due/tre anni molto tosti in cui mi sono fatta aiutare da professionisti e amici. Ha influenzato tantissimo quello che scrivo e il modo in cui vivo adesso. Ho imparato a conviverci, ad addomesticarla e dirle “vai a cuccia”. Non vedo l’ora di parlarne meglio appena usciranno queste nuove canzoni, perché secondo me può essere d’aiuto per altre persone. La mia generazione soffre molto di ansia, a causa di diversi fattori culturali, sociali, ambientali. Sono contenta di poter condividere una cosa che di me non è uscita almeno sui social ma potrà uscire con le mie canzoni, che sono la mia valvola di sfogo.
La domanda più attesa. Arturo. Ormai protagonista del tuo profilo, personalmente seguo le sue stories perché mi fanno ridere tantissimo. Raccontaci un po’ di questa tua passione felina.
Io sono una dog person (plot twist NdR). Amo tantissimo i cani, ma un giorno su Facebook ho visto questo annuncio di un allevamento che dava via questo gatto di tre anni, Arturo, ed è successo qualcosa dentro di me, mi sono innamorata. Sono andata a prenderlo e da lì è iniziata la nostra relazione. Arturo è il gatto più incredibile del mondo, non fa nulla durante il giorno: mangia dorme e fa le fusa. Averlo a Milano mi fa molto bene, penso di aver capito il valore della pet therapy.
Domandine a risposta rapida. Ultimo concerto visto. Ultimo telefilm che hai visto. Ultimo artista scoperto
che ti ha fatto pensare “sticazzi”.
NdR: Ci auguriamo che quest’intervista possa creare un asse Roma-Milano e definire finalmente la differenza tra “sticazzi” detto a Roma e “sticazzi” detto a Milano. Anche io sono stata vittima dell’errore comune di considerare “sticazzi” come un’espressione di apprezzamento positivo, mentre dovete sapere che a Roma significa esattamente il contrario.
Ultimo concerto: estate 2019, Colle der Fomento al Locorotondo in Puglia.
Ultima serie tv: Suburra, prima serie vista con le coinquiline, si parlava solo romano e si vedevano solo posti di Roma che io conosco benissimo, potete immaginarvi le mie reazioni ad ogni scena.
Ultimo artista scoperto: Ceri Wax, artista che mi ha sempre fatto dire “ammazza”, però devo ammettere che mi era sfuggito Solo, il disco del 2019, che è incredibile. Consiglio assolutamente la canzone Passerà.
A questo punto con la speranza di poter conoscere il magico Arturo e riuscire ad aggregarmi ad una delle “serate Suburra” saluto Laila e la ringrazio molto per la chiacchierata, pronta a fissare l’intervista che faremo tra 10 anni.