Il giornalismo – tanto di carta quanto online – è da anni agitato da una ansia inarrestabile: arrivare per primi, essere sempre sul pezzo, non perdersi mai niente, fare di tutto una breaking news, urlare qualsiasi notizia. Quantità, quantità, quantità.
Le conseguenze? Devastanti sia all’interno del mondo giornalistico sia fuori, per tutti noi. Dal crollo della fiducia e delle vendite, al fallimento dei business model basati su quantità e pubblicità. E in un mondo in cui il giornalismo muore, anche la democrazia non si sente tanto bene…
Come ne usciamo? Siamo fregati? È tutto finito? Non ancora.
A dimostrare il contrario ci pensano Liliana Di Donato di Donna Moderna, Alberto Puliafito, direttore di Slow News e i membri del Comitato 3e32 de L’Aquila che presentano i libri Slow Journalism (Fandango Libri) e Nati alle 3e32 (Round Robin Editrice).