Vampyr – musiche di Julia Kent, Paolo Spaccamonti e Ramon Moro
Nel 2019, a cinquant’anni dalla morte di Carl Theodor Dreyer, i musicisti Paolo Spaccamonti e Ramon Moro, con la violoncellista Julia Kent, grazie al Museo Nazionale del Cinema di Torino, hanno rivestito il film di Carl Theodor Dreyer di un nuovo abito sonoro.
Il film, del 1932, aveva già in sè una prima e precoce sperimentazione sonora che in questa versione si arricchisce del lavoro dei tre musicisti per un capolavoro onirico di magnifica inquietudine.
IL FILM
Vampyr
di Carl Theodor Dreyer – 75’, Francia/Germania 1932
con Sybille Schmitz, Julian West alias barone Nicolas de Gunzburg, Henriette Gérard, Rena Mandel, Sybille Schmitz, Jan Hieronimko.
Liberamente ispirato a Carmilla di Sheridan Le Fanu – la più famosa novella di vampirismo femminile – ispiratrice di numerosi altri film
“L’incanto del film deriva in particolare da due infrazioni alle regole del genere orrorifico: l’ambientazione in luoghi aperti e alla luce diurna, e il prevalere del bianco sul nero. La narrazione segue una logica onirica, e il protagonista (produttore del film) si muove come un sonnambulo. Le invenzioni visive continuano a lasciare meravigliati, e creano un’atmosfera incerta e inquietante, dove l’immagine non testimonia mai un mondo reale”.
Paolo Mereghetti ****
I MUSICISTI
Paolo Spaccamonti: chitarra, synth
Julia Kent: violoncello
Ramon Moro: tromba, flicorno
Paolo Spaccamonti: chitarrista e compositore, il torinese Paolo Spaccamonti si è costruito nell’arco di soli dieci anni un profilo di prima fascia nel circuito dell’avanguardia italiana grazie a una discografia ormai ricchissima, fatta tanto di dischi in proprio (Buone Notizie, Rumors) quanto di lavori in coppia con eccellenze musicali italiane (Stefano Pilia, Mombu, Ramon Moro, Daniele Brusaschetto, l’italiano d’adozione Paul Beauchamp) e straniere, come quel Jochen Arbeit degli Einstürzende Neubaten con cui ha firmato CLN nel 2018. Album a cui si aggiungono lavori legati a reading, sonorizzazioni per televisione (la produzione RAI I mille giorni di mafia capitale insieme a Riccardo Sinigallia), cinema (I Cormorani, Lo spietato) e film muti (Once upon a time, Vampyr) oltre ad un numero ormai sterminato di collaborazioni live di prestigio con musicisti come Ben Chasny (Six Organs Of Admittance), Jim White (Dirty Three), Julia Kent, Damo Suzuki (Can), Emidio Clementi (Massimo Volume) ed artisti come il fotografo Jacopo Benassi, Masbedo, Donato Sansone e il sound designer Gup Alcaro.
Julia Kent è nata a Vancouver, in Canada, e vive a New York. Compone facendo uso di violoncello, loops, suoni ambientali e tessiture elettroniche. La sua impronta musicale è stata descritta come “cinematica e impressionista”, “organica e forte”, “impegnata e spiccatamente personale”. Dopo esperienze importanti e formative in band come Rasputina e Antony and the Johnsons, Julia Kent ha intensificato negli ultimi anni l’attività solista arrivando a realizzare ben quattro album e un EP. Delay (Important, 2007) era ispirato dalla riflessione sul disorientamento legato al senso del viaggio, Green and Grey (Tin Angels, 2011) evocava musicalmente il rapporto tra processi organici e tecnologia, mentre Character (il primo per la prestigiosa label inglese Leaf, uscito a marzo 2013) era un’esplorazione all’interno del sé, un viaggio nella propria geografia interiore. La musica della Kent è stata utilizzata nelle colonne sonore di diversi film (un suo brano figura in This must be the place di Paolo Sorrentino) e come accompagnamento di performance teatrali e di danza (Ballet Manheim e Balletto Civile); ha suonato in Europa e Nord America, esibendosi durante festival come il Primavera Sound a Barcellona, il Donau Festival in Austria e l’Unsound Festival a New York.
Ramon Moro, trombettista decisamente singolare, con un’impronta stilistica di “confine”, individuabile in ogni occasione per il suono visionario e immaginifico. In questi ultimi venti anni ha lavorato in ambiti jazzistici, sperimentazioni elettroniche, pure improvvisazioni, supporto per band rock, preziosi interventi su album di musica leggera e cantautorale (Stefano Battaglia, Lawrence D. Butch Morris,Arigret, Fiorenzo Sordini, Irene Robbins, Andrea Valle, Lorenzo Senni, Fluxus, Stearica, Larsen, Mau Mau, Northpole, Fabio Barovero, Luca Morino, Cesare Malfatti, Igor Sciavolino, Paolo Spaccamonti, Xiu Xiu, Minus&Plus, Davide Tosches, Olla). Per la sua predisposizione all’improvvisazione, alla cura del suono e la sua sensibilità ad interagire con altre forme espressive, è invitato sempre più spesso a collaborare con artisti visivi e autori teatrali. È sua la doppia performance sull’installazione di Richi Ferrero Bwindi Light Masks; esibizione di rilievo all’interno del Cortile di Palazzo Carignano (TO), interagendo con l’opera Waiting for the last bus degli artisti Botto e Bruno. Ha composto insieme a Paolo Spaccamonti le musiche del film I Cormorani del regista Fabio Bobbio.
Ingresso posto unico