La presentazione di (un) rito
Al sopraggiungere della quarta edizione di un Festival come ContempoRarities sovviene una domanda: la garanzia di durata di un festival da cosa è data? Un influencer direbbe che “oggigiorno è determinata da ragguardevoli incassi e dalla grande diffusione sociale on line”. Eppure ContempoRarities non ha mai incrementato né il dané delle presenze e né tantomeno è finito in qualche passaparola virale sui social. E allora perché ha raggiunto la veneranda Quarta edizione? Il motivo forse andrebbe ricercato nell’idea utopistica di fondo: fare un festival in un posto, il Santeria, sensibile alle interazioni altobasso, underground-istituzione, popolo-persona a prescindere dagli esiti economici. E fare un festival di scatole sonore multimediali semplici che raggiungano un pubblico non avvezzo alla complessità della musica scritta. In più la formula con l’ensemble residente (gli immarcescibili Esecutori di Metallo su Carta, diretti sovente dall’eccellente Marcello Corti), un visual artist (sempre di altissimo livello) e un concept ben definito è un marchio che fa di ContempoRarities una specie di festival “da collezione”. Un po’ come per la sua entità matrice, la 19’40’’, che pubblica dischi ogni quattro mesi con l’intento di fornire all’ascoltatore non un dettaglio microscopico di sé stessi, ma un corpus completo sulla visione del fare musica scritta. Questa, come le figurine, la sequenza delle giornate da collezione di ContempoRarities dal suo nascere (nel lontano 2016) ad oggi: “Histoire du Soldat”, musiche di Igor’ Fëdorovič Stravinskij “The Planets, op.32”, musiche di Gustav Holst “All my robots + Esecutori di Metallo su Carta: Progetto Generativo”, musiche di Sebastiano De Gennaro e musica italiana musicale massiva “Pictures at an Exhibition”, musiche di Modest Mussorgsky (feat. The Winstons) “Ai confini di Twilight Zone”, musiche di Bernard Herrmann “Maximalist/Minimalist”, musiche di Romitelli, Pärt, Harrison, Andriessen “Lesiman/Paolo Renosto, una retrospettiva” (feat. Calibro 35) “Anti Minimalismo Italiano”, musiche di Battiato, Donatoni, Castaldi, Scelsi, Curran, Caldini “Arcade Music”, musiche di Follin, Hindemith, Sornisi “Pinocchio!”, musiche di Carpi, testo di Collodi (feat. Francesco Bianconi) E queste le tre prossime: 1 dicembre 2019 “Penguin Cafe Orchestra: una retrospettiva” Esecutori di Metallo su Carta (feat. Arthur Jeffes + Alessandro “Asso” Stefana) 8 dicembre 2019 “Pura Attualità” musiche di Silvia Borzelli, Sara Caneva, Carlo Carcano, Luca Cavina, Leonardo Marino, Francesco Filidei, Teho Teardo, Maria Teresa Treccozzi 15 dicembre 2019 “Il Carnevale degli Animali sul Tetto” musiche di Darius Milhaud, Camille Saint-Saëns. Chi, fin qui, ha avuto la fortuna di assistere a tutte le giornate un bel dì potrà raccontarlo ai posteri. Chi ancora non ne ha vista nemmeno una, avrà comunque la fortuna di iniziare un viaggio che ci auguriamo arrivi alla edizione numero infinito. Buon ascolto e visione.