Benvenuti, signore e signori, all’intervista con i maghi dell’intrattenimento digitale!
Con la loro impeccabile capacità di farci dubitare della nostra sanità mentale, il team di Ugolize è qui per spiegare come riesce a catturare la nostra attenzione con la stessa precisione di un gatto che guarda un puntino laser.

Chi ha avuto per primo l’idea di questo progetto?
In realtà la storia è più complessa… era una notte buia e tempestosa e ci eravamo persi in un bosco. Per ripararci dalla pioggia siamo entrati in una grotta e abbiamo trovato una lampada magica, l’abbiamo sfregata ed è uscito un genio. Gli abbiamo chiesto un consiglio per avere successo e lui ci ha risposto di creare una pagina di vignette divertenti… e il resto è storia.


Perché i vostri personaggi hanno questo aspetto?
Quando abbiamo creato i nostri personaggi abbiamo tenuto conto di due fattori, che per noi erano importantissimi:
1) Espressività: buona parte del nostro umorismo passa proprio attraverso gli sguardi e sorrisi impassibili personaggi: la loro espressione che rimane immutata dopo che è stata detta la freddura più atroce della storia è impagabile.
2) Forma: volevamo creare dei prodotti che funzionassero anche fuori dal mondo social di Ugolize, per questo gli abbiamo dato un design dalle forme morbide e uniche, per avere dei personaggi belli anche da mettere sulla scrivania.

Quali sono i brand con cui lavorate più spesso? Qual è invece un brand con cui non avete mai lavorato e vi piacerebbe collaborare?
I brand con cui collaboriamo spaziano davvero tra tutti i settori possibili ed immaginabili: abbiamo collaborato con brand di cibo o con delle banche, con palestre o con aziende che producono gas… Insomma, chi più ne ha più ne metta. Il fatto di stampare gli omini in 3D inoltre ci permette di creare personaggi brandizzati o delle mascotte per i nostri clienti: per esempio abbiamo collaborato con la Marvel per l’uscita di un nuovo film e abbiamo creato dei supereroi con il nostro stile. Incredibile!

Avete un target specifico o vi rapportate ad un’audience piuttosto generica?
Il nostro pubblico è incredibilmente vasto e diverso. Ci seguono i bambini ma ci seguono anche gli anziani, ci seguono i finanzieri ma ci seguono anche i criminali, ci seguono i guelfi ma anche i ghibellini. È la parte più bella di “far ridere”: le risate sono un linguaggio comune e non ci sono discriminazioni. Tranne nei confronti di chi mette il ketchup sulla pasta, quella è gente orribile.

Vi sareste aspettate mai un seguito simile?
Beh, siamo dei geni, quindi in realtà sì. A parte gli scherzi, oltre ad aver avuto l’intuizione giusta sullo stile comico da adottare, siamo anche stati fortunati a essere nati nel periodo in cui i social ti permettevano di arrivare a milioni di persone senza spendere in pubblicità, quindi abbiamo potuto ampliarci tantissimo e raggiungere i numeri di ora. Ora abbiamo quasi 3 milioni di follower, praticamente uno stato più grande della Moldavia.

Qual è la vostra pagina meme preferita?
La verità è che dopo tanti anni passati a cercare di far ridere il pubblico con freddure e vignette, il nostro umorismo si è completamente rotto. Se la gente sapesse quali sono le cose che ci fanno ridere, probabilmente ci rinchiuderebbero in un ospedale psichiatrico.

Progetti futuri?
Abbiamo da poco lanciato il nostro libro “Ugolize, avventure fuori dagli sche(r)mi”, e siamo emozionati di poter far ridere anche fuori dal mondo dei social con uno strumento più tradizionale come un libro. Poi abbiamo sempre tante collaborazioni con brand, con progetti di informazione e divulgazione e con Elon Musk. Eh sì, nel 2025 Ugo sarà il primo personaggio di plastica spedito su Marte.

Osservatorio Offline
Osservatorio OfflineUgolize